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Nella storia della cartografia del Mezzogiorno italiano lo studio della Dogana delle pecore di Puglia, chiamata a regolamentare la transumanza verso la Puglia, rappresenta un tema affascinante, sia per la dimensione del fenomeno, che ha riguardato più regioni e un arco temporale di quattro secoli, che per la grande tradizione di studi inaugurata dagli agrimensori che operano per conto dell’istituzione foggiana.


Il corpus documentario più prestigioso si conserva nell’Archivio di Stato di Foggia e nella sezione di Lucera. Si tratta del fondo Dogana delle pecore di Puglia e della vastissima collezione di Piante Topografiche.
Di straordinario interesse sono gli atlanti Capecelatro, Crivelli, Michele, Della Croce.
I tratturi, le locazioni e le poste costituivano la struttura naturale sulla quale si reggeva il sistema della transumanza, mentre le due redazioni del Terraggio Lucerino documentano un vasto complesso fondiario, di istituzione angioina, esterno alla giurisdizione doganale.

I tratturi erano vie erbose larghe circa 111 metri e lunghe anche centinaia di chilometri che collegavano le montagne abruzzesi e molisane con i pascoli doganali. Oltre ai tratturi vi erano i bracci, i tratturelli, i riposi e i passi. Le locazioni erano le grandi ripartizioni nelle quali erano stati divisi i territori che costituivano il Tavoliere fiscale, cioè il territorio su cui si estendeva la giurisdizione doganale. Ogni locazione comprendeva le terre salde, mai dissodate, destinate al pascolo e le terre di portata, riservate alla coltivazione. La quinta parte dei territori costituenti un’unità a coltura o masseria di campo – dotata di strutture di servizio collocate intorno all’aia - era denominata mezzana, destinata al pascolo degli animali da lavoro. La locazione aveva il suo possedibile ovvero il numero di animali ammissibili al pascolo. Le poste erano le ripartizioni delle locazioni, al cui interno sovente erano realizzate strutture più o meno precarie (iazzo).

La documentazione cartografica doganale prodotta nel ‘500 da agrimensori patentati o da agrimensori approvati è formata da schizzi semplici e lineari, nei quali il compito di individuare il territorio è affidato alle emergenze architettoniche o ai corsi d’acqua. Mancano le scale, gli orientamenti e quasi completamente la prospettiva. Ciò testimonia un interesse dello Stato puramente fiscale e di semplice controllo nei confronti delle terre doganali.

Nel ‘600 l’oggetto da rappresentare viene posto in posizione centrale e in primo piano, mentre le altre presenze di contorno sono rilevate in modo impreciso e spesso improbabile, con un marcato intento decorativo. Molto più sistematico appare l’uso della scala e della prospettiva, anche se spesso si fondono nella stessa mappa tecniche diverse. Non è ancora avvertita l’esigenza di una simbologia unitaria e codificata, anche se nei disegni si riscontra l’uso di segni elementari e soggettivi. L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di ripristinare lo stato originario dei terreni e di reintegrare i tratturi, spesso oggetto di occupazioni abusive.

Nel ‘700 la cartografia si arricchisce dell’indicazione degli indici dimensionali e della presenza di una o più legende esplicative delle finalità della rappresentazione, dell’estensione delle terre e dei simboli adoperati.

Nell’800 la cartografia doganale mira a fornire dati conoscitivi sull’estensione dei demani comunali o delle terre concesse con contratti di censuazione dall’Amministrazione del Tavoliere di Puglia, che dal periodo francese sostituisce, con funzioni notevolmente ridotte, l’abolita Dogana. L’attenzione puntuale alla descrizione dei confini porta a cancellare qualsiasi riferimento grafico alla destinazione colturale della terra.

Gran parte delle immagini del percorso sono tratte dal subfondo I Serie Carte Patrimoniali della Dogana delle pecore, dell'Archivio di Stato di Foggia. Seleziona il testo evidenziato per accedere a tutti i documenti del subfondo presenti in Teca Digitale.

 

Tavoliere fiscale, cioè il territorio su cui si estendeva la giurisdizione doganale