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L'Archivio di Stato di Brindisi

L'Archivio custodisce circa 54.008 documenti cartacei, buste, pacchi, registri, e novantacinque pergamene dei secoli. XV-XIX.
Fu istituito nel 1954 come sezione di Archivio di Stato; diviene Archivio a tutti gli effetti nel 1963, in seguito al DPR n. 1409 che dispose l'istituzione di un Archivio di Stato in ogni capoluogo di provincia.


La passata appartenenza dei diciotto comuni del Brindisino alla provincia di Terra d’Otranto e di due alla Terra di Bari fa sì che carte concernenti l’attuale provincia di Brindisi, ma prodotte da uffici aventi sede a Lecce e a Bari, siano tuttora conservate presso i rispettivi Archivi di Stato. Tuttavia, dal '59, dall'Archivio di Stato di Lecce sono stati trasferiti a quello di Brindisi importanti nuclei documentari, come le "Scritture delle Università e Feudi (poi comuni) di Terra d'Otranto", le deliberazioni decurionali, le scritture catastali, le platee, i protocolli notarili, i registri di Stato civile.

I versamenti all'Istituto hanno avuto un incremento notevole sul finire degli anni '70, con gli archivi dei soppressi Enti comunali di assistenza della provincia, e hanno acquistato poi carattere di regolarità dopo che, con il trasferimento alla nuova sede, si è potuto disporre locali più ampi. Dagli anni ’90, infatti, l’Archivio ha sede nell'ex convento di Santa Teresa, un edificio di particolare interesse storico-artistico, edificato nella seconda metà del '600 dai Carmelitani Scalzi.

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Per quanto riguarda il materiale fotografico, sono stati indagati i seguenti fondi e compilate le seguenti schede catalografiche digitalizzate:

  • Fondo del Genio Civile
    65 fotografie tratte dall’interessante fondo fotografico che illustra i lavori di esecuzione di grandi opere pubbliche a Brindisi a cavallo tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. Le immagini sono nella maggior parte dei casi relative a due tematismi: la realizzazione delle opere portuali attraverso la costruzione di nuove banchine e, in tempi più recenti, della nuova stazione marittima e le grandi bonifiche del territorio che circonda la città, solcato da corsi d’acqua di cui si riteneva necessaria l’imbrigliamento già dall’800.

Per quanto riguarda il materiale cartografico e documentale, sono stati indagati i seguenti fondi e compilate le seguenti schede catalografiche digitalizzate:

  • Atti dei Notai
    2 documenti, fra i quali una pianta del centro storico di Locorotondo risalente al 1579
  • Comune di Brindisi
    21 fra planimetrie, piante e progetti relativi ad infrastrutture del territorio comunale, dalla fine dell’800 alla prima metà del ‘900
  • Corporazioni religiose di Brindisi e comuni della provincia
    83 piante redatte da Michele Ciracì (regio ingegnere agrimensore) relative alla platea del Capitolo di Ostuni dal 1794 al 1800
    56 piante redatte per la maggior parte da Pietro di Summa (agrimensore) e appartenenti alla platea dei beni in possesso del convento dal 1744 al 1762
    10 documenti cartografici appartenenti al cabreo della Commenda di San Giovanni di Barletta del 1777
    64 piante della platea del monastero redatte da Michele Ciracì (regio ingegnere agrimensore) dal 1820 al 1825
  • Ufficio del genio Civile di Brindisi
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    documenti cartografici